domenica 23 settembre 2012

La mia Politica.

Oggi ho avuto una discussione vivace su Facebook.
Si parlava di politica, delle primarie del centrosinistra. Commentado sulla bacheca di un mio concittadino che sostiene Renzi ho ingaggiato un confronto vivace, ma sostanzialmente corretto. Com'è giusto che sia, soprattutto se a confrontarsi sono un renziano ed un vendoliano, come sono io.
Il problema è che nella conversazione ha fatto intrusione un altro ragazzo di mia conoscenza. Una persona di cui non ho alcuna stima e di cui conosco fin troppo bene le ambizioni. Pensa di poter usare la politica come ufficio di collocamento, ma senza successo. Questo a dimostrazione sia della sua visione distorta della politica e sia della sua incapacità di piegarla ad i suoi interessi. Quello che facilmente si può definire come un opportunista inetto.
Ebbene, questa persona è intervenuta attaccandomi personalmente e mettendo in discussione la mia coerenza e la mia trasparenza e correttezza.
Questo non posso accettarlo. E non perché ho piena fiducia nella correttezza delle mie azioni e pretendo di possedere la verità assoluta (che peraltro non esiste). Non posso accettarlo perché so bene il motivo per cui faccio politica.
La Politica è legata alla mia persona, perché è parte della mia famiglia. E non perché io abbia parenti con alti incarichi istituzionali o roba simile. È parte della mia famiglia, perché è nella storia di ogni suo componente. Lo è entrata nella mia dal momento che uno dei miei ricordi di infanzia più belli è quello di un pomeriggio in macchina con mio padre, mentre procediamo a passo d'uomo nel quartiere delle case popolari della mia città con le trombe montate che fanno risuonare le note di Adelante di De Gregori. 
Ha rappresentato la vita di mio padre che dopo essere stato inizialmente anarchico ha condiviso con mia madre la militanza nella FIGC fin dagli inizi degli anni '80. Ed ora è consigliere comunale per il PD.
È stata vita nei passi di un mio zio, che ha lottato e lotta per quello in cui crede. Lo ha fatto da ragazzo nel PSI, ha proseguito da consigliere comunale ed ora lo fa da dietro le quinte, aiutando mio padre.
Era negli occhi vivi di mio nonno che le ha dedicato anima e corpo. Prima nel PSI come consigliere comunale e poi, con l'arrivo di Craxi, da privato cittadino. È stata la sua lente sul mondo ed il suo strumento per cambiarlo.
Ecco la MIA Politica non è quella che vedete nella tv e di cui leggete nei giornali. La mia Politica sono gli occhi lucidi di mio nonno, i passi di mio zio e la caparbietà di mio padre. La mia Politica è quella che cerco di far vivere nei miei gesti, come spero che possa vivere nei pensieri di chi mi seguirà. Non è qualcosa che può essere colta come si coglie un fiore. Se all'apparenza può sembrarlo nella realtà nasconde radici profonde, come quelle di un albero secolare.

A mio nonno una volta ho fatto una promessa. Quella di rispettare due suoi insegnamenti come barra di navigazione per la vita. Il dovere dell'onestà e la capacità di essere solidale. Gliel'ho promesso che ero bambino seduto in cucina e gliel'ho ripetuto nel momento in cui ho poggiato il garofalo rosso sulla sua bara al suo funerale.

Oggi alle persone, come quel ragazzo, che mettono in dubbio la generosità del mio impegno politico. A loro dico grazie, perché mi permettono di potergli rispondere senza timore. Mi permettono di rinnovare una volta di più la promessa che feci a mio nonno, che è impegno di vita.

Questa è la mia Politica.

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