domenica 23 dicembre 2012

Patemi d'animo

Due mesi fa ho conosciuto una ragazza. All'inizio la ritenevo solo l'ennesimo contatto su facebook senza un futuro nel mondo reale. Poi mi ha chiesto di uscire ed io ho accettato. Da lì è iniziata una frequentazione travagliata. All'inizio da conoscenti, poco dopo da persone che vedevano crescere un diverso interesse tra loro.
Non vi racconterò la vicenda nei particolari, sarebbe lunga e probabilmente noiosa. Vi dico solo che la ragazza in questione, quando l'ho conosciuta, era appena uscita da una storia durata un anno. Principalmente per questo, ne sono convinto, tutto si è complicato.
Quando le ho rivelato che il mio interesse andava oltre la semplice amicizia la sua reazione l'ha portata inizialmente a rispondermi che mi vedeva solo come un amico. Poi, pian piano, ha affermato che così non era. Ha detto di provare un'attrazione nei miei confronti, ma che era confusa.
Questa confusione l'ha portata a proseguire il nostro rapporto caratterizzandolo tra avvicinamenti ed allontanamenti repentini. Un comportamento ondivago che avrebbe scoraggiato chiunque. Eppure ho sempre deciso di rimanere e provare a conquistarla. Per un semplice motivo, perché mi sono reso conto che l'ho trovata unica.
Lo so, affermare una cosa del genere al giorno d'oggi può apparire infantile. Eppure mai mi era capitato di poter frequentare una ragazza con cui poter essere me stesso in tutto e per tutto. Non dover pensare a cosa dire e fare, perché ogni cosa che dicevo o faceva sapevo che avrebbe incontrato la sua naturale approvazione.
Però si sa che il passare del tempo logora qualunque rapporto se questo non trova un punto fermo. E così è stato. Alla fine lei ha affermato di non sentirsi pronta ad iniziare una nuova storia, di avvertire la necessità di dover stare da sola, pur pensando di stare perdendo un'occasione importante lasciandomi andare via.
Inizialmente ho provato ad opporre "resistenza" rispetto a questa sua decisione, ma alla fine l'ho dovuta accettare.
Ieri, dopo alcuni giorni in cui non ci siamo sentiti, mi ha ricontattato. Mi ha detto di avermi pensato, che le manco. Sinceramente ora sono io ad essere confuso.
Se dovessi seguire il mio istinto sarei pronto a tornare in gioco, ma la mia parte razionale mi avverte di essere cauto. Questa situazione mi ha già procurato troppi patemi d'animo.
Ora, prima di fare un passo avanti, voglio che sia lei a dimostrare di tenere a me. Voglio che mi cerchi con convinzione. Non posso ricadere nell'incertezza. Per me i rapporti hanno sempre bisogno di chiarezza e trasparenza, qualunque sia la loro natura.
Per questo motivo negli ultimi tempi ho postato pensieri che potevano apparire confusi e poco spiegabili. La sua confusione l'ha trasmessa a me e penso che non possa esserci nulla di peggio di un uomo che non sa quali passi compiere.
Certa è solo una cosa; se lei mi dicesse di essere convinta di voler provare ad iniziare una storia con me non esiterei a dirle di essere pronto.


4 commenti: