sabato 20 ottobre 2012

Il sogno

Stasera ho visto un film. Seduto in poltrona affianco a mia madre. Mio padre è tornato a casa da poco. Oggi aveva due commissioni consiliari in Comune ed una riunione di partito a Terracina (una città a pochi kilometri dalla nostra).
Il film è Lo spazio bianco di Francesca Comencini, con Margherita Buy. Lo avevo già visto tempo fa, ma l'ho rivisto con piacere. E' un bel film. Mi ha dato l'idea di inserire nella colonna destra uno spazio dedicato ai film. Vi segnalo l'ultimo che ho visto (e che mi è piaciuto), così se vi viene voglia e siete curiosi potete vederlo anche voi. Come avevo già fatto per la musica.
Ma non è per questo che ne scrivo. Il fatto è che guardare questo film mi ha fatto tornare in mente un sogno che ho fatto tempo fa. E poi sono venuto davanti lo schermo del portatile ed ho letto il post di Michi. Tutto, per un attimo, mi è sembrato andasse in quella direzione.
Tempo fa ho sognato mio figlio. Quello che nella realtà non esiste. E se vi chiedete come faccio ad affermare con tanta certezza che il neonato che ho sognato fosse mio vi rispondo che lo capivo perché solo per mio figlio potrei provare quel senso di protezione.
Il sogno a ricordalo ora sembra essere durato pochi attimi. Vi assicuro, però, che quelli sono stati attimi felici. Eppure nel sogno non accadeva nulla di particolare, nulla di imprevisto. Semplicemente tenevo il bambino tra le braccia e lo cullavo.
Al risveglio ero felice ed allo stesso tempo triste. Felice per le sensazioni che il sogno mi aveva lasciato e triste, perché era finito.
Che poi uno pensa sempre che questi siano sogni che solo le donne possono fare. Difatti è stato del tutto inaspettato e ci sono rimasto a pensare per un giorno intero. E poi non l'ho dimenticato.
Non lo so che cosa voglia dire. Se mai voglia dire qualcosa. Però, a ripensarci, mi piacerebbe sognarlo ancora.

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